Articoli introduttivi
Violenza
da Enciclopedia delle scienze sociali, Treccani
1. Psicologia, di Giovanni Jervis
2. Sociologia, di Birgitta Nedelmann
3. Politica, di Luciano Pellicani
Queste voci sono scaricabili dal sito:
http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_delle_Scienze_Sociali/VOL08/ENCICLOPEDIA_DELLE_SCIENZE_SOCIALI_Vol.8_557.xml

Violenza simbolica
di Francescomaria Tedesco
In “Diritti umani. Cultura dei diritti e dignità della persona nell’epoca della globalizzazione”
Dizionario, vol II, UTET, 2007

Cultura del controllo
La cultura del controllo. Crimine e ordine sociale nel mondo contemporaneo,
David Garland, Il Saggiatore, 2004
Una presentazione del tema, scritta dallo stesso Garland, è scaricabile dal sito:
http://www.ecn.org/filiarmonici/garland.html

United Nations
Protection from sexual exploitation and abuse
Scaricabile dal sito
http://www.un.org/en/pseataskforce/
Nell’agosto 2006 il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha diffuso uno studio sulla violenza contro i minori elaborato da un esperto indipendente.
La versione in lingua tedesca si trova sul sito
http://www.violencestudy.org/
La versione in italiano è scaricabile dal sito
http://www.onuitalia.it/events/un_childrenkitstampa.php

World Health Organisation
L’Organizzazione mondiale della sanità studia le correlazioni esistenti tra violenza e salute e denuncia le gravi conseguenze fisiche, psichiche e psicosociali causate dalla violenza.
Nel 2002, ha pubblicato (in inglese) un rapporto
World report on violence and health
sulla violenza e la prevenzione della violenza scaricabile dal sito
http://www.who.int/violence_injury_prevention/violence/en/
il rapporto integrale è disponibile in italiano:
Violenza e salute nel mondo
EDITORE quaderni di sanità pubblica
scaricabile dal sito:
http://whqlibdoc.who.int/publications/2002/9241545615_ita.pdf
in tedesco è disponibile una sintesi del rapporto
Weltbericht Gewalt und Gesundheit, 2003
,
scaricabile dal sito:
http://www.who.int/violence_injury_prevention/violence/world_report/en/summary_ge.pdf
Nel 2005 WHO ha condotto uno studio sull’entità e sulle conseguenze per la salute della violenza domestica nei confronti delle donne:
Multi-country Study on Women’s Health and Domestic Violence against Women
(in inglese; non disponibili traduzioni in tedesco o italiano)
Sulla relazione tra violenza ed alcolismo WHO regional office for Europe ha pubblicato
“Alcohol and Interpersonal Violence, Policy Briefing”
Scaricabile dal sito:
http://www.euro.who.int/Document/E87347.pdf
Nel 2006 di nuovo sulla relazione tra violenza ed alcol WHO ha pubblicato vari reports:
Interpersonal violence and alcohol
,
scaricabile dal sito
http://www.who.int/violence_injury_prevention/violence/world_report/factsheets/pb_violencealcohol.pdf
Child maltreatment and alcohol
scaricabile dal sito
http://www.who.int/violence_injury_prevention/violence/world_report/factsheets/fs_child.pdf
Youth violence and alcohol
Scaricabile dal sito
http://www.who.int/violence_injury_prevention/violence/world_report/factsheets/fs_youth.pdf
Intimate partner violence and alcohol
Scaricabile dal sito
http://www.who.int/violence_injury_prevention/violence/world_report/factsheets/fs_intimate.pdf
Elder abuse and alcohol
Scaricabile dal sito
http://www.who.int/violence_injury_prevention/violence/world_report/factsheets/fs_elder.pdf
Nel 2007 WHO Regional office for Europe, l’Università di Birmingham e GTZ (deutsche Gesellschaft für technische Zusammenarbeit), hanno pubblicato nell’ambito del programma di prevenzione della violenza e degli incidenti il report
“The cycles of violence. The relationship between childhood maltreatment and the risk of later becoming a victim or perpetrator of violence. Key facts”
scaricabile dal sito:
http://www.euro.who.int/document/E90619.pdf
Nell’ottobre 2008 a Bonn ha avuto luogo il
Symposium: Violence affects your health – Challenges for the European health systems
Tra WHO regional office for Europe, il Ministro federale germanico della sanità, e la Associazione medica germanica, i cui atti “Violence Causes Illness: Challenges to the European Health Care Systems” sono scaricabili dal sito
http://www.euro.who.int/Document/VIP/Violence_illness.pdf
Nel 2009 WHO e Liverpool John Moores University hanno pubblicato
Violence prevention: the evidence
Un report composto da otto capitoli sulle evidenze relative agli interventi preventivi della violenza interpersonale e autodiretta. Nell’illustrare le evidenze dell’efficacia pratica degli interventi Violence prevention: the evidence fornisce direttive chiare su come finanziatori, policy makers ed attuatori dei programmi possono aumentare l’impatto dei loro sforzi preventivi.
• Overview
• Preventing violence through the development of safe, stable and nurturing relationships between children and their parents and caregivers
• Guns, knives and pesticides: reducing access to lethal means
• Preventing violence by reducing the availability and harmful use of alcohol
• Preventing violence by developing life skills in children and adolescents
• Changing cultural and social norms that support violence
• Reducing violence through victim identification, care and support programmes
Questi materiali sono scaricabili dal sito:
http://www.who.int/violence_injury_prevention/violence/4th_milestones_meeting/publications/en/index.html
Altri siti web forniscono le risorse evidence-based per policy makers, MMG ed altri operatori per prevenire la violenza. Sono inclusi i data base con studi pubblicati che misurano la efficacia pratica degli interventi per prevenire gli abusi dell’infanzia, gli abusi degli anziani, le violenze verso partner intime/i, le violenze sessuali e le violenze giovanili; le pubblicazioni chiave e le risorse sulla violenza la sua prevenzione; novità e aggiornamenti dall’ambito della prevenzione della violenza; ed i links delle organizzazioni rilevanti.
Questi materiali sono scaricabili dal sito:
http://www.preventviolence.info/
Il sito include:
• Evidence Base: abstracts della letteratura rivista sistematicamente che fornisce evidenze dei provvedimenti che possono essere efficaci nel prevenire la violenza
• Resources: pubblicazioni chiave e risorse per la prevenzione della violenza
• UK Violence and Injury Prevention Focal Point
• Violence Prevention Alliance: informazioni e links per la Alleanza globale della Prevenzione della Violence (VPA), inclusi dettagli specifici e risorse del Gruppo di Lavoro VPA sulla Violenza giovanile, Alcohol e Vita Notturna
• Violence Indicator Profiles for the English Regions (VIPER): dati sulla violenza per le autorità locali delle regioni inglesi. I dati forniti includono I ricoveri ospedalieri per violenza, i crimini registrati dalla polizia e i dati di mortalità
• TEACH-VIP: si tratta di un programma inclusivo la prevenzione degli incidenti e l’educazione al controllo che è stato sviluppato grazie allo sforzo di WHO e di un network di esperti della prevenzione globale degli incidenti
• News: aggiornamenti sulle nuove pubblicazioni e gli eventi sulla violenza

Nel 2006 WHO e International Society for Prevention of Child Abuse and Neglect hanno pubblicato il rapporto:
Preventing child maltreatment: a guide to taking action and generating evidence
Scaricabile dal sito:
http://whqlibdoc.who.int/publications/2006/9241594365_eng.pdf
E’ disponibile la versione italiana (a cura dell’Assessorato Sanità, Politiche socio-sanitarie e per l’integrazione, Settore Servizi alla persona della Regione Emilia Romagna):
Prevenire il maltrattamento sui minori: indicazioni operative e strumenti di analisi
Scaricabile dal sito:
http://whqlibdoc.who.int/publications/2006/9241594365_ita.pdf

Unione europea (UE)
http://www.ebg.admin.ch/themen/00009/00089/00314/index.html?lang=it
Programmi Daphne dell’UE
Dal 2000, l’Unione europea sostiene la lotta alla violenza nei confronti delle donne, dei bambini e degli adolescenti attraverso i programmi „Daphne“. L’obiettivo di tali programmi è proteggere queste categorie di persone dalla violenza e fornire assistenza alle vittime. I fondi stanziati per ogni edizione di Daphne vengono erogati a progetti e organizzazioni che perseguono questi intenti.
Il primo programma Daphne (2000-2003) mirava a promuovere e diffondere le esperienze e i diversi approcci applicati dalle ONG per consentire l’avvio di una collaborazione a livello europeo.
Daphne II
(2004-2008) puntava l’obiettivo in particolare sul sostegno alle vittime della violenza e sulla sensibilizzazione ai danni personali e sociali che la violenza arreca alle vittime, alle famiglie e alla collettività nel suo insieme.
Daphne III
(2007-2013) pone l’accento sui bambini, sugli adolescenti e sulle donne vittime della violenza sia nella sfera pubblica che in quella privata. Il programma verte essenzialmente sull’individuazione dei legami esistenti tra violenza e salute nonché diritti umani e parità dei sessi con un’attenzione particolare allo studio di misure di prevenzione e dei meccanismi di sostegno e protezione.
Daphne Toolkit (in inglese) è scaricabile dal sito:
http://ec.europa.eu/justice_home/daphnetoolkit/htm/welcome/dpt_welcome_en.html

Altre misure dell’UE per combattere la violenza sulle donne
L’Unione europea si impegna anche nella lotta contro le molestie sessuali, la tratta di esseri umani e lo sfruttamento sessuale delle donne.

Consiglio d’Europa
Campagna „Stop alla violenza sulle donne, inclusa quella domestica“
http://www.ebg.admin.ch/themen/00009/00089/00161/index.html?lang=it
Tra il 2006 e il 2008, il Consiglio d’Europa ha condotto una campagna per lottare contro la violenza sulle donne inclusa quella domestica („Stop domestic violence against women“). I numerosi seminari e incontri indetti nel corso di tale campagna hanno consentito uno scambio di informazioni tra gli Stati partecipanti e le ONG impegnate su questo fronte. I link e i documenti riportati qui di seguito offrono indicazioni dettagliate sulla campagna e sui risultati ottenuti.
Homepage della campagna (in inglese e francese):
Ad hoc Committee on preventing and combating violence against women and domestic violence (CAHVIO)
http://www.coe.int/t/dghl/standardsetting/violence/general/FR_asp?
http://www.coe.int/t/dghl/standardsetting/violence/documents_en.asp

Panoramica dei documenti del Consiglio d’Europa, delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea, di altri sistemi regionali dei diritti umani (America, Africa)
La panoramica dei documenti emanati dal Consiglio d’Europa per combattere la violenza sulle donne offre informazioni sulle basi giuridiche in materia, sulla loro conversione in leggi nazionali e su altri documenti internazionali
http://www.coe.int/t/dghl/standardsetting/violence/Background%20documents_en.asp

Carcere
Carcere. La criticità del sistema penitenziario, Mauro Palma
In “Il libro dell’anno 2006”, Treccani

Per una nuova amministrazione penitenziaria.
ANTIGONE. Se non ora, quando? Proposte e riflessioni per una rinnovata amministrazione penitenziaria
, Mauro Palma
Camera dei Deputati, 27 Luglio 2006
Questo intervento è scaricabile dal sito:
http://www.associazioneantigone.it/NuovaAmministrazionePenale/relazioneMauroPalma.htm

Salute mentale e società della paura
– Istituto Mario Negri – Milano
La diffusione nell’opinione pubblica di uno stato di allarme e di paura danneggia la salute mentale? L’aumento dei dispositivi di controllo è efficace nel ridurre la paura? Ci sono modi costruttivi per affrontare la paura? I disturbi mentali implicano un aumento del rischio di commettere violenza per chi ne è affetto? Qual‘ è l’entità di questo rischio e quali disturbi riguarda? Ci sono differenze in tal senso tra varie aree geografiche?
Per rispondere a questo e ad altri quesiti si terrà [si è tenuto] il 22 maggio 2009 – presso l’Istituto Mario Negri di Milano – un seminario di studio organizzato dall’Unità di Epidemiologia e Psichiatria Sociale dell’Istituto, in collaborazione col Comité Européen Droit Ethique et Psychiatrie (CEDEP), dal titolo “ Salute mentale e società della paura”.
Angelo Barbato, psichiatra dell’Unità di Epidemiologia e Psichiatria Sociale dell’Istituto Mario Negri, ha analizzato il problema della paura connessa alla pericolosità nei disturbi mentali, presentando i dati delle ricerche più recenti sul nesso tra violenza e disturbi mentali, proprio con l’obiettivo di rispondere a queste domande.
VIOLENZA E DISTURBI MENTALI: COSA DICONO I DATI ?
Angelo Barbato, World Association for Psychosocial Rehabilitation, Unità di Epidemiologia e Psichiatria Sociale Istituto Mario Negri, Milano
Milano, 22 Maggio 2009
Conclusioni
• Le persone con disturbi mentali hanno una probabilità leggermente maggiore di commettere violenza rispetto alla popolazione generale
• La probabilità è più elevata per alcuni gruppi diagnostici
• La probabilità è più elevata in associazione con l’abuso di sostanze
• La grande maggioranza delle persone con disturbi mentali non commette atti violenti
• La probabilità più elevata è dovuta a fattori di rischio socio-ambientali
• La diagnosi psichiatrica isolatamente presa non è un fattore di rischio
• Il contributo delle persone con disturbi mentali al tasso di violenza nella società è
trascurabile
• Le possibilità di predire in base a indicatori psichiatrici eventi gravi di violenza è limitata
a causa del tasso elevato di falsi positivi
• Le persone con disturbi mentali presentano un rischio elevato di subire violenza
• In Italia rispetto ad altri paesi il tasso di violenza nei servizi psichiatrici è basso
• Il lavoro nei servizi psichiatrici è associato a un rischio uguale o inferiore a quello
presente in altri settori sanitari
• Anche se basso il rischio legato all’aggressività è un rischio specifico del lavoro in psichiatria che deve essere considerato nella formazione degli operatori

National Institute for Clinical Excellence (Uk)
ha elaborato delle linee guida per far fronte alla violenza in situazioni di emergenza sanitaria psichiatrica ed il management a breve termine del comportamento disturbato/violento in pazienti psichiatrici ricoverati, scaricabili dal sito:
http://www.nice.org.uk/CG25
Le linee guida del “royal college of nursing” sono scaricabili dal sito
http://www.nice.org.uk/guidance/index.jsp?action=article&o=29737
oppure dal sito
http://www.rcn.org.uk/__data/assets/pdf_file/0018/109800/003017.pdf

Capacità di intendere e volere e disturbi di personalità.
I “disturbi della personalità” possono costituire causa idonea ad escludere o grandemente scemare, in via autonoma e specifica, la capacità di intendere e di volere del soggetto agente ai fini degli articoli 88 e 89 c.p., sempre che siano di consistenza, intensità, rilevanza e gravità tali da concretamente incidere sulla stessa; invece, non assumono rilievo ai fini della imputabilità le altre “anomalie caratteriali” o gli “stati emotivi e passionali”, che non rivestano i suddetti connotati di incisività sulla capacità di autodeterminazione del soggetto agente.
Lo ha stabilito la Cassazione a Sezioni Unite con la pronuncia 9163/2005, precisando altresì che è comunque necessario che tra il disturbo mentale ed il fatto di reato sussista un nesso eziologico, che consenta di ritenere il secondo casualmente determinato dal primo.

La violenza si impara
Tradizionalmente si distingue un apprendimento di nozioni specifiche (scolastiche, lavorative, di altro genere) da un più generale apprendimento sociale attraverso il quale l’essere umano (soprattutto negli anni dello sviluppo infantile e adolescenziale) acquisisce l’insieme di quelle conoscenze che servono a orientarsi e ad agire nel tessuto sociale (culturale, materiale e simbolico) nel quale si svolge la sua esistenza.
Qui è essenzialmente all’apprendimento sociale che guarderemo; quindi non alle nozioni specifiche che concorrono a fare un buon “guerriero” o un buon “rapinatore”, ma piuttosto all’acquisizione di quelle conoscenze che contribuiscono a vedere e affrontare la vita in termini aggressivi, prepotenti, violenti. Sono particolarmente queste che sembrano connotare le violenze emergenti nelle cronache quotidiane del nostro tempo: quelle sessuali e domestiche sulle donne, le prepotenze e i vandalismi di strada, l’aggressione di bambini e di ragazzini sui loro compagni in quelle forme che, uscendo dalle “normali” zuffe tra coetanei, prendono la via della crudeltà e della persecuzione, la violenza degli stadi di calcio e così via.
Tali violenze sono quelle che più di altre sembrano evidenziare caratteristiche di base non troppo diverse tra loro sul piano delle dinamiche psicosociali retrostanti e che possono quindi giustificare un’analisi di insieme, pur tenendo conto delle differenti situazioni in cui si esplicano. E’ in definitiva nell’ambito di queste dinamiche che l’individuo si articola concretamente con il tessuto sociale attraverso la famiglia e le agenzie di socializzazione in generale, attraverso il confronto con i modelli di riferimento, nonché con i valori e le norme della cultura del suo tempo e della società in cui vive.
(da “Problemi umani in comunità di massa. Una psicologia tra clinica e politica”, Piero Amerio, Einaudi, 2004)